Il campus di Sa Illetta, inaugurato nel 2003 come sede di Tiscali, è un luogo di lavoro e allo stesso tempo un esempio di scelta architettonica e artistica che persegue la continuità e l’appartenenza alla propria storia, coniugandola però al presente e al futuro.
Il campus ospita oggi anche altre realtà produttive ed imprenditoriali operanti nel mondo del digitale ed è un vero e proprio polo tecnologico.
Il progetto arte
L’inserimento dell’arte contemporanea all’interno del Campus rappresenta una modalità di intervento, da parte di un’impresa, ancora poco praticata nel nostro Paese.
L’arte come mezzo per identificare alcuni spazi all’interno del Campus ha grande valore simbolico, se si pensa alla vocazione digitale dell’azienda e alle tematiche dell’arte delle ultime generazioni, che esprimono attraverso le loro opere ansietà collettive ed emergenze sociali sulle quali riflettere.
Inoltre, il Campus rappresenta la versione contemporanea della fabbrica di tradizione olivettiana: grazie alla creazione di luoghi alternativi al lavoro, quali la mensa e l’asilo nido, si permette alla comunità di sviluppare una coscienza collettiva basata sui valori etico-culturali dell’impresa e si stimola un forte senso di appartenenza e di identità.
Gli artisti coinvolti nel Progetto Arte hanno declinato, ognuno secondo la propria poetica, questi valori e le opere sono “site specific”, ossia pensate e realizzate esplicitamente per la sede di Sa Illetta di Tiscali.
Gli edifici del Campus Tiscali sono pensati come una città o una parte di essa: corpi di fabbrica lineari uniti tra loro da un percorso trasversale e da corti caratterizzate in modi differenti.
L’esterno degli edifici, con gli spazi aperti, i giardini e l’uliveto, costituisce il legame del Campus con il territorio e i suoi elementi naturali quali la pietra locale, il verde degli ulivi e dei cespugli aromatici, l’acqua della laguna e la luce, ricchi di suggestioni e dal forte impatto emotivo.
All’interno, il Campus è un luogo di lavoro razionale, funzionale ma anche esteticamente stimolante.
Il rapporto tra tradizione e innovazione
Il percorso d’arte all’interno del Campus è un gioco di equilibri tra l’innovazione, con artisti la cui ricerca verte sullo studio dei meccanismi che regolano i comportamenti sociali, (come Michelangelo Pistoletto, con i suoi portali) e i valori culturali dell’imprenditore (rappresentati nelle vetrate Ipertesto di Pistoletto), legati al radicamento della memoria e alla valorizzazione della tradizione (come nel caso di Maria Lai, con l’opera “Quanti mari navigare” o della “Pietra Sonante” di Pinuccio Sciola).
E ancora, la “Fog Doughnut” di Olafur Eliasson, la fontana posizionata nel prato vicino all’ingresso principale e strutturata come una spirale che crea una nebbia, metafora dell’universo e della rete), e l’altra fontana, posizionata esternamente e simile ad un’antenna, di Alberto Garutti, bella da vedere e anche funzionale.
Il progetto architettonico
(Si ringrazia Ara Associati per il testo che segue)
Realizzati secondo il progetto dello studio Aldo Rossi Associati, gli edifici della nuova sede di Tiscali occupano la parte centrale del parco telematico Sa Illetta. L’insieme dei corpi di fabbrica è trattato omogeneamente secondo un concetto di aggregazione che, attraverso la ripetizione e l’unione, concorre a formare un’unica identità edilizia.
Ripetizione, unione e variazione sono i concetti seguiti per comporre il complesso di Sa Illetta, quasi fosse uno spartito musicale, cosicché l’alternanza dei pieni e dei vuoti può essere misurata in analogia alla tastiera di un pianoforte, la cui interdipendenza genera suoni e toni diversi. Gli edifici sono costruiti mediante elementi in linea, composti da muri che seguono la direzione nord/sud e nei quali sono aperte delle vetrate prevalentemente orizzontali intervallate da parti piene o semi piene, assecondando gli elementi di servizio dei piani (servizi igienici, scale, impianti o innesti).
Tutti gli edifici sono collegati tra loro al piano terra da un porticato aperto, mentre gli spazi tra i diversi corpi di fabbrica sono caratterizzati da vari tipi di corti: alcune porticate, altre piantumate come giardini, altre ancora disegnate e lastricate come piazzette. Anche le corti costituiscono un sistema di passaggi e collegamenti agli edifici in grado di diversificare gli attraversamenti. L’ingresso principale è posizionato centralmente e in corrispondenza dei due edifici che si sviluppano maggiormente in lunghezza.
I materiali esterni si rifanno a quelli della tradizione sarda, ma sono posti in opera mediante tecniche moderne che garantiscono facilità di manutenzione e riparazione. Per le parti murarie sono stati scelti rivestimenti in pietra naturale (trachite rossa) su pareti con fasce in marmo di Orosei.
Il messaggio che vuole passare attraverso quest’operazione di public art è che l’arte contemporanea, rapportata con uno spazio e un ambiente circostante consoni, possa costituire un valore aggiunto all’esperienza lavorativa, aumentare la qualità della vita, nutrire la mente di chi vi si approccia, essere fonte di ispirazione.